domenica 11 maggio 2014

L'IPPODROMO DI PRATO

A Prato.
Sono sempre stati là...
I giardini dell'Ex Ippodromo.
Che ora si chiamano "Parco della Liberazione e della Pace".
Ci andavamo quando eravamo bambini, e tutti noi piccoli pratesi nati negli anni sessanta, abbiamo percorso il tunnel che attraversava la piccola collinetta.
E' stata una delusione terribile vedere che il vecchio tunnel con tre uscite è stato interrato, ed è diventato una collinetta.

Ma sapevamo che negli ultimi anni era diventato un posto equivoco, un covo di spacciatori di droga, per cui il comune ha deciso di eliminarlo. Che peccato, però!
Abbiamo mangiato il gelato dal furgoncino del "Morino", che fungeva anche da croccantaio e vendeva pure i brigidini. Questa è l'unica cosa che c'è ancora!

Le nostre mamme si sono annoiate per interi pomeriggio a vederci correre, o ancora di più a farci girare a mano sulle giostrine.
Tuttavia, il parco  mantiene ancora un'impronta ludica: qui si ritrovano ogni domenica gruppi di indiani per giocare a criket.

Ma perchè si chiamano "ex ippodromo"?
La strada accanto si chiama "via dell'ippodormo"
In fondo c'è un cancello dove - ci ricordiamo - erano i box dove c'erano i cavalli.
Tutti gli indizi ci fanno pensare che ci sia stato un Ippodromo!!
Per saperne qualcosa di più abbiamo dovuto chiedere a persone molto anziane, perchè in giro non si trova una riga su questo ippodromo.
Il prato centrale ricordava, fino a qualche anno fa, la sua funzione perchè molto vagamente si intuiva l'anello della pista, e la piccola costruzione posta sul lato lungo della stessa potrebbe essere stata il luogo da dove lo starter dava le partenze, oppure quello da dove i giudici vedevano la gara.
Adesso la piccola costruzione - era fatiscente vent'anni fa, quindi sarà stata demolita - non c'è più.
Il terreno, in oltre sessant'anni ha perso il leggero avvallamento circolare  che poteva ricordare l'anello della pista, e la recinzione che chiude l'area dei box dei cavalli - chiusa da diversi anni . e una fila di pali piantati a circa tre quarti dell'anello, peggiora ulteriormente le cose.

In pratica è impossibile, per chi non conosce la storia, immaginare che lì c'è stato un ippodromo.
Eppure c'è stato!
Non abbiamo date certe in mano, proprio perchè la memoria di queste persone deve ricordare fatti molto lontani.
Sicuramente non era un ippodromo dove si facevano gare importanti.
Deve aver iniziato l'attività nei primi anni venti, e chiuso la sua precaria carriera - che sicuramente la seconda guerra mondiale non ha aiutato -  nel 1950 o giù di lì.
Di questo ippodromo abbiamo trovato solo notizie di una sfida tra un aereo e una automobile che si è tenuta qui nel 1927.
E' stata la prima sfida tra un aereo e una autovettura che si è svolta in Italia, antecedente a quella tra  Nuvolari e Suster,che si svolse all'aereoporto dell'Urbe di Roma, e che risale solo al 1931!
Fu senza subbio l'evento più importante che sia stato tenuto in questo ippodromo, di cui non conosciamo nemmeno il nome!
Lo starter fu nientemeno che Mario De Bernardi, asso dell'aviazione della prima guerra mondiale, nonchè vincitore della Coppa Schneider del 1926.
La sfida era tra Vasco Magrini, aviatore fiorentino, su un caccia Hanriot Hd.1

Hanriot HD1 conservato al museo di Vigna di Valle simile a quello usato nella sfida
e il corridore automobilistico Emilio Materassi, nativo di Borgo San Lorenzo, su Bugatti 35C.
Con questi nomi in campo, la gara ebbe un'eco vastissima,e  la sfida fu pubblicata da Magrini addirittura sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport".
Materassi, che era un vecchio amico di Magrini, accettò la sfida pubblicando la risposta su "La Nazione" del 10 novembre 1927.
La posta della scommessa era stellare per l'epoca: ben 20.000 lire!!
La sfida fu fissata per il 27 novembre: 30 giri della pista - un chilometro esatto - partenza alle 15.30.
Nei giorni precedenti la gara era piovuto molto, per cui il terreno pesante sfavorì la Bugatti di Materassi.
Vinse infatti Magrini, che concesse la rivincita all'amico: purtroppo non si potè disputare, perchè Materassi morì in un incidente di gara il 9 settembre 1928 a Monza.
Ecco: questo è tutto quello che sappiamo su questo Ippodromo. Chiunque ne sa qualcosa e vorrà aiutarci a completare questa storia sarà il benvenuto!!

Mappa

4 commenti:

  1. La prova dell'esistenza dell'ippodromo di Prato si può trovare nell'archivio aereofotografico dell'istituto geografrico militare. A questo link appare l'ippodromo nel suo splendroe (anno 1965)

    http://www.igmi.org/voli/scheda.php?gid=193953

    saluti fabrizio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti nel 1965 si diceva comunemente "andare in Pista" per dire di andare ai giardini, questo perchè l'anello dell'ippodromo era perfettamente visibile, come la tua bellissima panoramica ci fa magnificamente vedere. Grazie per il tuo contributo!!

      Elimina
  2. Da via dell'Ippodromo,ci passava a malapena un carro armato...mi ha raccontato la mamma,che nel transitare davanti a casa gli rompevano sempre lo scalino antistante la porta.La Pista...così la chiamavamo i nostri genitori.Dove hanno sicuramente vissuto momenti belli,dove potevano guardare ad un futuro,ma anche momenti e anni difficili,come la seconda guerra mondiale. Per poi rinascere e affrontare di nuovo anni importanti per la città di Prato.La pista,la loro e la nostra pista,anche se io non l'ho potuta conoscere nel massimo del suo splendore perché non esisteva più.Sono rimaste solo le scuderie,purtroppo lasciate da decenni ad un destino tipico dell'abbandono!...Ma la pista per noi adolescenti dell'epoca,rimarrà solo la nostra pista.Marco Magnolfi in ricordo di anni indimenticabili e irripetibili!...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero!! anche io la conoscevo con questo nome: la Pista!

      Elimina