Quando vi diciamo che abbiamo vicino a casa dei tesori inestimabili, e che non è necessario andare a Sharm-el-sheik o in Patagonia, per vedere dei bei posti, ci dovete dare retta!
Ora, forse noi esageriamo anche un po' - non lo possiamo negare - perchè giriamo sempre nei soliti 100 km2, però bisognerebbe vedere le cose belle che abbiamo vicino, prima di andare a vedere quelle lontane.
E' lo spirito del nostro blog, e chi ha avuto la pazienza di seguirci sa che lo abbiamo già detto altre volte.
Ma stavolta è più vero di altre, perchè abbiamo scoperto un posto meraviglioso, capitandoci (quasi) per caso, e - come di consueto - ci si passa vicini senza nemmeno sospettare cosa ci aspetta, sotto un anonimo ponte in cemento.
Poco dopo Colle Val d'Elsa, si trova la frazione di Gracciano.
Una piccola zona commerciale, con un supermercato e un paio di magazzini al dettaglio; qualche bella casa, piccoli condomini a due piani e il famoso ponte di cemento, intitolato a San Marziale, patrono di colle Val d'Elsa.
Quando abbiamo detto che ci siamo capitati per caso, abbiamo fatto un po' gli sboroni...sapevamo che nei pressi c'erano delle cascate, famose per la loro bellezza, le cascate di Diborrato.
Ma non sapevamo esattamente come fare ad andarci.
Abbiamo notato un cartello, di quelli che mettono all'inizio delle zone naturalistiche, e abbiamo deciso di provare.
Siamo stati fortunati, perchè di lì in effetti partiva il "Sentierelsa", un sentiero realizzato dai volontari dell'ARCI pesca, che costeggia il fiume per circa quattro chilometri.
Appena scesi sino al livello del fiume, intanto abbiamo trovato la grotta, detta "Grotta dell'Orso", e poi siamo andati a leggere questa targa, detta "dei Medici", ma a quel che siamo riusciti a leggere, è stata posta in epoca granducale, a imperituro ricordo di alcune opere idrauliche che il buon Granduca - grande realizzatore di dighe et similia - ha fatto costruire, come il "Callone Reale", una saracinesca che serviva ad indirizzare le acque del fiume nelle varie gore, utilizzate poi per vari usi produttivi.
Lì il fiume forma una specie di vasca con differenti profondità, come ci testimonia il diverso colore dell'acqua, e dove nuotano alcune simpatiche paperelle, che ci hanno seguito per tutto il percorso.
L'acqua tracima dal bordo roccioso, e va a cadere 15 metri più in basso, in una vasca di pietra dalla forma vagamente circolare.
Leggiamo che questo era un luogo dove gli abitanti del posto venivano a tuffarsi nei giorni più caldi, sino agli anni '70.
Mah, siamo quasi certi che qualcuno il bagno ce lo fa ancora: prima di tutto perchè ha ispirato moltissimo anche noi - nonostante la giornata non fosse precisamente estiva - e poi perchè l'ambiente era così bello, attrezzato per i
pic-nic e le scampagnate, che ci sembra francamente impossibile che nessuno, in tempi recenti, abbia azzardato un tuffettino...
Proseguendo lungo il corso del fiume, abbiamo trovato un'altra piccola cascata ed un'altra vasca. Non siamo degli esperti di etimologia, ma sapendo che queste vasche naturali si chiamano borre, e che sono una sotto l'altra, forse siamo risaliti anche al significato del nome!
Proseguendo ancora, ci si affaccia su un'altra piccola cascata, ma quello che ci ha meravigliato è stato il fiume visto da quella prospettiva.
Un luogo incantato, che la giornata cupa rendeva ancora più suggestivo, esaltando i colori dell'acqua e quelli della vegetazione che cresce abbondantissima lungo le rive.
La cosa più sorprendente, è che si trova praticamente sulla strada! Due passi facilissimi, alla portata anche di un tacco 12...
Mappa
Buongiorno, sono Martino Danielli del WWF SIENA, volevo sapere se è possibile usare una sua foto del fiume Elsa per una locandina di un evento sui fiumi in terra di Siena che stiamo organizzando per Settembre. Può scrivermi a wwfsiena@gmail.com Cordiali saluti. Martino Danielli
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