domenica 9 aprile 2017

UN GIRETTO TRA PRATO E PISTOIA: LA BADIA A PACCIANA E IL CAMPANILE MORESCO DI VIGNOLE

Nella piana tra Prato e Pistoia esistono molti luoghi veramente interessanti, e anche un po' dimenticati, purtroppo.
Non parliamo del settore che si avvicina alle montagne, ma in quella "terra di mezzo", dove i confini tra Prato e Pistoia sono molto labili, proprio a causa della conformazione pianeggiante del suolo.
E così scopriamo che la Badia a Pacciana è diocesi di Pistoia, anche se sembra tanto vicina a Prato.

Questa abbazia benedettina risale all'anno mille, ed è dedicata a Santa Maria Assunta; con gli anni intorno a questa abbazia con annesso monastero, si è creato un paese, che si chiama appunto Badia a Pacciana.
A quei tempi il terreno era paludoso e malsano perchè i torrenti Brana e Ombrone qui perdevano il loro corso, e si impaludavano.
I monaci benedettini, venuti da Norcia, ricrearono il corso dei fiumi, e bonificarono una zona che nei tempi recenti sarebbe diventata estremamente produttiva per il vivaismo.
Nel 1322, fu abate di questo monastero, un personaggio eminente di Pistoia Ermanno Tedici che ne fu signore di Pistoia per un alcuni anni. Sotto la sua signoria, cessarono le guerre che devastavano la zona, e Pistoia divenne comune autonomo.
Si sa che gli amici si scelgono, ed i parenti invece li manda Dio. 
Perchè se Ermanno Tedici avesse potuto scegliersi i parenti, avrebbe sicuramente fatto volentieri a meno di suo nipote Filippo, che non esitò a vendere - per soldi - la città a Castruccio Castracani, che già che c'era distrusse anche l'abbazia.
Quel che ne rimase venne utilizzato dai contadini della zona come rimessa agricola, fino al 1515 quando Leone X° (un papa Medici...) la unì al capitolo fiorentino.
Ma il fatto di trovarsi nella "terra di mezzo" a cui abbiamo accennato prima,non le giovò affatto nel 1537, quando fu campo di battaglia tra due famiglie pistoiesi (pro e contro i Medici) e da questi distrutta e incendiata.
Nei secoli successivi la chiesa fu ricostruita e ampliata diverse volte, sino alla forma neoclassica di impianto ottocentesco, così come la vediamo ancora oggi.
Tra l'altro, ci ha molto colpito il fatto che la chiesa abbia un vestibolo (detto anche pronao), cosa veramente poco comune nelle chiese della zona.

Il resto del monastero invece fu venduto a privati e trasformato in abitazioni, sino a quando, alla metà degli anni settanta del secolo scorso, la curia di Pistoia l'ha ricomprata e restaurata, avvalendosi tra l'altro del contributo in denaro delle famiglie che abitano il paese, che si erano tassate perchè la badia venisse riportata alle sue origini.
Se invece ci dirigiamo verso Vignole, noterete che dietro la vecchia chiesa (adesso chiusa al culto) c'è uno strana torre dall'aspetto arabeggiante.
E' il Campanile della chiesa di San Michele Arcangelo.

Risale al secolo XV, ed è costruito interamente in mattoni.
Chi ha pensato questa strana costruzione, tutta in laterizio - e già questo non è comunissimo nella piana - voleva solo sostituire il campanile della chiesa, che era diroccato e stava crollando.
Con un intervento molto moderno, pensarono di abbatterlo e costruirlo ex-novo, ispirandosi alle costruzioni tardo-medioevali della loro epoca.
E' quindi tutto un trionfo di bifore ad arco acuto, intervallati da cornici di archetti pensili, che terminano con una cupoletta molto rialzata e ricoperta di scaglie.
E' questa a dare al campanile quell'aspetto "moresco", perchè somiglia molto alle cupole delle moschee: ma chi l'ha costruita non pensava minimamente alle moschee, anzi, probabilmente non sapeva nemmeno cosa fossero, figurarsi farne una simile!
No, sono i nostri occhi di persone del XXI° secolo che la vedono così, che colgono una somiglianza che non esiste.
Noi la vediamo somigliante a migliaia di cupole arabe, che abbiamo visto sui libri, alla televisione, o magari anche dal vivo!
Ma chi l'ha costruita e pensata, ha solo esagerato un po', su delle caratteristiche comuni all'epoca, come la cupola di mattoni.

Mappa

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