Confessiamo che siamo andati in questo borgo in maniera piuttosto svogliata, tanto per andare a fare un giro; non sapevamo nemmeno se avremmo fatto il post; mentre percorrevamo l'autostrada, dicevamo : "vabbè, sarà il solito paesino, bello finchè vuoi ma magari a qualcuno piace per andare a fare un giro fuori porta, andiamoci..."
Siamo usciti all'Impruneta, abbiamo fatto la Cassia e poi abbiamo preso la S.P.33 del Passo dei Pecorai.
Se ci andate, passate di lì, perchè è una strada molto bella - anche se frequentata da stuoli di ciclisti maleducati - e rilassante e persino il cementificio della SACCI che si trova proprio in corrispondenza del Passo, non stona troppo con il paesaggio.
Certo, non è bello - ma la gente da qualche parte deve pur andare a lavorare - ma tutto grigio com'è non si nota molto, ha una sua dignità.
Arrivati poco prima di Greve, una ripida stradina - qui i ciclisti non ci sono, eh? sarà come minimo un 16% di pendenza... - ci porta al borgo.
Beh, raga... qui siamo nel Chianti.
Il paesaggio è da Sindrome di Stendhal.
(e il cementificio è lontano)
filari di viti a perdita d'occhio.
Olivi, boschetti, case, paesi.
Per bello è bello, dai!
Lasciamo la macchina al parcheggio e ci avviamo a piedi per il paese.
Come tutti i paesi da queste parti è talmente carino e curato da rasentare la leziosaggine, però - sorpresa - la gente qui ci abita.
Si, è vero, ci sono un paio di B.& B., ma nel complesso abbiamo potuto vedere che le case sono tutte abitate da gente del luogo: che è ben conscia, evidentemente, di abitare in un luogo particolare, che deve essere ben curato, perchè, saliti sino alla chiesa, abbiamo trovato i parrocchiani intenti a spazzare il sagrato, e a togliere le foglie dalle scale.
Chi lo farebbe da noi?
Nella Chiesa, dedicata a Santo Stefano, abbiamo trovato la storia dell'ultimo dei Vespucci.
Amerigo Vespucci, il famoso esploratore, aveva una casa a Montefioralle, e la sua famiglia ha continuato ad abitare qui fino a che l'ultimo dei Vespucci, che aveva comprato buona parte del paese, non morì verso la fine del XIX secolo.
La sorella e le figlie venderono tutte le sue proprietà nel paese e si trasferirono.
Amerigo Vespucci fu Cesare fu dimenticato e la sua tomba fu riscoperta sotto uno strato di erbacce solo nel 1954, quando fu ristrutturato il piccolo cimitero del paese.
Quando si trovano queste piccole storie, tutto acquista più fascino.
Insomma, se avete una domenica mattina libera, andateci.
Poi magari scendete a Greve e vi fermate a mangiare qualcosa lì, che i ristoranti buoni non mancano certo, e vi fate un giro per il paese, che è sempre molto carino.
Mappa
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