E ti capita di capire che Castelnuovo di Prato non è solo via di Giramonte, come sempre avevi pensato, ma che trovi una piazza, una chiesa (e che, no?!) e - sorpresa - due antiche mura in mezzo ad una strada.
E che mentre cerchi di capire dove ti porti la strada persa nella campagna (vabbè, mica ti troverai al confine svizzero...), ripensi a quelle antiche mura, e appena torni a casa ti precipiti a cercare di trovare qualche notizia.
Non ci vuole un grande acume per capire il significato del toponimo Castelnuovo: Castello Nuovo: un borgo di fondazione, come ce ne sono stati tanti, vedi i vari Castelfranco di Sopra (che è in provincia di Arezzo) e Castelfranco di Sotto) che è in provincia di Pisa.
Che non erano altro che cittadine di nuova fondazione; Castelli "franchi" appunto, nati per iniziativa della Repubblica Fiorentina, dove la gente veniva incoraggiata ad andare ad abitare ed ad aprire nuove attività esenti da tasse, allo scopo di costituire nuovi baluardi, in un caso contro Arezzo e nell'altro contro Pisa, dove il "di sopra" e il "di sotto" si riferisce solo alla posizione rispetto al corso dell'Arno.
Ecco, anche Castelnuovo di Prato, nel suo piccolo, costituiva un baluardo a difesa del comune di Prato, contro l'avversa Pistoia, al limite delle terre da poco bonificate ed in prossimità del corso del fiume Ombrone.
Pare certo che fosse cinto da mura, che le davano un disegno quadrato.
Le mura che vediamo ancora adesso erano la porta a nord, e - sopresa - la porta è rimasta lì sino al 1944, quando viene distrutta dai tedeschi.
Chissà mai che cosa ci avranno visto di pericoloso i tedeschi, in una porta medioevale di una piccola frazione persa nella campagna... mah!
Dalle mappe catastali che il nostro ben più preparato collega blogger Salvatore Gioitta, ha consultato, pare che l'altra porta, di cui non rimane alcuna traccia, non fosse collocata dalla parte opposta della porta di cui rimangono i basamenti, ma su un gomito orientato ad ovest della stessa strada, che portava a Prato, e che doveva essere parallela all'attuale via Roma.
Attualmente la strada, che cammina tra edifici restaurati ma dall'aspetto molto antico, si perde tra i campi e non dà nessun segno di sè.
Sempre il Gioitti, ci aiuta a capire il borgo era cinto, oltre che da mura, anche da un fossato, che in parte esiste ancora ed in parte è ricordato dal nome di una strada (via del Fossato).
Tutte queste caratteristiche, Castelnuovo le ha potute conservare perchè è molto lontano dall'abitato di Prato, ed è riuscito nel corso degli anni a conservare una sua caratteristica di unità, non essendone stato inglobato, come invece è successo a molte altre frazioni più vicine.
grazie a Salvatore Gioitti ed al suo "note e immagini da Prato, una città toscana, disordinata e sull'orlo di una crisi di nervi(e una provincia sulla via dell'estinzione)"
Mappa
Che non erano altro che cittadine di nuova fondazione; Castelli "franchi" appunto, nati per iniziativa della Repubblica Fiorentina, dove la gente veniva incoraggiata ad andare ad abitare ed ad aprire nuove attività esenti da tasse, allo scopo di costituire nuovi baluardi, in un caso contro Arezzo e nell'altro contro Pisa, dove il "di sopra" e il "di sotto" si riferisce solo alla posizione rispetto al corso dell'Arno.
Ecco, anche Castelnuovo di Prato, nel suo piccolo, costituiva un baluardo a difesa del comune di Prato, contro l'avversa Pistoia, al limite delle terre da poco bonificate ed in prossimità del corso del fiume Ombrone.
Pare certo che fosse cinto da mura, che le davano un disegno quadrato.
Le mura che vediamo ancora adesso erano la porta a nord, e - sopresa - la porta è rimasta lì sino al 1944, quando viene distrutta dai tedeschi.
Chissà mai che cosa ci avranno visto di pericoloso i tedeschi, in una porta medioevale di una piccola frazione persa nella campagna... mah!
Dalle mappe catastali che il nostro ben più preparato collega blogger Salvatore Gioitta, ha consultato, pare che l'altra porta, di cui non rimane alcuna traccia, non fosse collocata dalla parte opposta della porta di cui rimangono i basamenti, ma su un gomito orientato ad ovest della stessa strada, che portava a Prato, e che doveva essere parallela all'attuale via Roma.
Attualmente la strada, che cammina tra edifici restaurati ma dall'aspetto molto antico, si perde tra i campi e non dà nessun segno di sè.
Sempre il Gioitti, ci aiuta a capire il borgo era cinto, oltre che da mura, anche da un fossato, che in parte esiste ancora ed in parte è ricordato dal nome di una strada (via del Fossato).
Tutte queste caratteristiche, Castelnuovo le ha potute conservare perchè è molto lontano dall'abitato di Prato, ed è riuscito nel corso degli anni a conservare una sua caratteristica di unità, non essendone stato inglobato, come invece è successo a molte altre frazioni più vicine.
grazie a Salvatore Gioitti ed al suo "note e immagini da Prato, una città toscana, disordinata e sull'orlo di una crisi di nervi(e una provincia sulla via dell'estinzione)"
Mappa
La porta e' stata distrutta durante i bombardamenti. Alla cascine di Tavola c'erano i depositi di armi e munizioni ed allora decisero di bombardare. La popolazoone di Castelnuovo fu decimata.
RispondiEliminaGrazie Ilaria del tuo commento.
RispondiEliminaSe hai altre notizie, contattaci. Saremo lieti di approfondire!
Grazie ancora