venerdì 23 agosto 2013
LA FERROVIA ALTO PISTOIESE (F.A.P.)
E' proprio vero che l'ispirazione nasce dal caso: siamo andati a Pracchia, nell'Appennino Pistoiese, per visitare le Ferriere. Abbiamo scoperto che per visitarle occorre prenotare, per cui abbiamo fatto una visita al paesino che, oltre ad un grandioso panorama e a tanta tranquillità non offre molto altro.
In piazza della stazione (che ha comunque una sua particolarità: è completamente automatizzata e priva di personale diciamo così "umano") abbiamo scoperto una stazione "altra", vale a dire una piccola costruzione semidiroccata, con una graziosa scritta "Pracchia" scritta in caratteri di altri tempi, e con un rosone in cotto con una misteriosa scritta: F.A.P.
Con un piccolo sforzo di memoria abbiamo ricordato di aver visto la stessa scritta anche a Campo Tizzoro (ci siamo anche chiesti che volesse dire) e a Gavinana.
Immediatamente è scattata la molla, ed ecco la storia:
F.A.P. è l'acronimo di Ferrovia Altro Pistoiese, una ferrovia a scartamento ridotto inaugurata nel 1926 e soppressa nel 1965, completamente elettrica.
Il percorso era assai breve, poco meno di 17 chilometri e il suo percorso era Pracchia - Pontepetri - Campo Tizzoro - Maresca - Gavinana - Limestre - San Marcello Pistoiese - Mammiano.
Pracchia, poco oltre la metà del IX secolo, era una fiorente stazione climatica, e questo lo si può vedere dalle molte abitazioni attuali, che testimoniano con il loro aspetto di essere state riadattate da vecchi alberghi. Il fatto di essere sulla vecchia linea ferroviaria Firenze - Bologna, che allora passava da Porretta e da Pracchia, ne aveva aumentato l'importanza. Da lì, specialmente in estate, esisteva un servizio di carrozze che, in un'ora e mezzo circa, portava a San Marcello Pistoiese.
Di una ferrovia che unisse le due località se ne parlava già dal 1880 - una delle solite promesse elettorali... i politici italiani son sempre stati così - ma solo nel 1915 si pensò di ampliare l'esistente ferrovia a scartamento ridotto che univa Pracchia a Campo Tizzoro ai fini del solo trasporto industriali di materiali ferrosi per conto della Società Metallurgica Italiana. Fu l'Ing. Orlando a volere che la ferrovia raggiungesse anche lo stabilimento di Limestre, sempre allo scopo di favorire la produzione industriale che in quel periodo serviva a fini bellici.
Tuttavia la popolazione della Montagna Pistoiese volle fortemente la ferrovia, e nel 1916 fu costituita la Società Ferrovia Alto Pistoiese che iniziò i lavori nel 1919 e fece il viaggio inaugurale da Pracchia a Mammiano il 21 giugno 1926 di fronte a notabili e deputati.
Siccome fu raccordata al tratto già esistente, era tutta a scartamento ridotto (950 cm) ed ebbe l'indubbio pregio di unire San Marcello Pistoiese alla ferrovia Porrettana, che sino al 1934 rappresentava l'asse viario tra Firenze e Bologna., favorendo lo sviluppo turistico ed economico di tutto il comprensorio.
Ebbe grande importanza nel periodo bellico, perchè la S.M.I. trasportava tutto il materiale tramite questi convogli, e c'era anche grande movimento di passeggeri, sia pendolari che turisti.
Comunque già dal 1934, con l'inaugurazione della Direttissima Firenze - Bologna, che passava da un tratto più agevole dell'Appennino, e con il conseguente declassamento della Porrettana ad asse viario locale, la F.A.P. iniziò un lento declino, che culmino' del 1951 con la vendita delle quote azionarie della S.M.I. ad una cooperativa di trasportatori locali. Già nel 1956 il tratto conclusivo San Marcello Pistoiese . Mammiano fu soppresso e sostituito con un servizio di autobus e il 1 ottobre 1965 la linea fu definitivamente soppressa.
Ormai i tempi portavano verso il trasporto su gomma, e comunque lo scartamento ridotto penalizzava molto il trasporto delle merci, perchè c'era bisogno di scaricarle dal trenino e ricaricarle sul treno normale per proseguire il viaggio verso Firenze o Bologna.
Siccome si trattava di una linea elettrica a scartamento ridotto - quindi una specie di tramvia - in gran parte correva parallela alla strada provinciale, oppure "è" l'attuale strada provinciale, mentre in alcuni tratti è diventata un sentiero trekking ciclo-pedonale (di cui magari ci occupiamo in un altro post...) e infatti le stazioni di Limestre, Passo dell'Oppio e Bardalone si trovano proprio lì, nascoste alla vista degli automobilisti.
Invece sono visibili le stazioni di Pracchia, (purtroppo in stato di grave abbandono), stazione di partenza della F.A.P.
Pontepetri (sulla statale 66)
Campo Tizzoro (utilizzata per stazione di autobus e per questo simpatico bar).
Maresca, che ingloba una banca con annesso artistico piazzale.
e da cui parte il ponte a 4 arcate che adesso è ciclo-pedonale
Gavinana, anche qui stazione di autobus e bar-ristorante
San Marcello Pistoiese che era l'impianto più grande con i depositi dei vagoni, ed è l'unico che ha conservato l'aspetto della stazione ferroviaria.
Attualmente ospita il capolinea degli autobus.
Mammiano, che adesso si trova in un'area privata e solo da questa è possibile vedere la vecchia insegna
Comunque fa parte del complesso di una carrozzeria che ha mantenuto il nome originale!
Nonostante sia stata smantellata nel 1965 e tutto il materiale rotabile sia andato distrutto, tradizione vuole che un locomotore e due carrozze facciano parte del ristorante "il Trenino" a Chiesina Uzzanese.
Abbiamo verificato - e non abbiamo dubbi sulle carrozze che sono state dipinte nel bianco-rosso delle origini - mentre la motrice è a vapore, invece sappiamo che la F.A.P. era una linea completamente elettrica!
Mappa
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la locomotiva non è della FAP ma proviene dall'Arsenale di La Spezia (F.A. sta per Ferrovia dell'Arsenale).
RispondiEliminaSaluti a tutti e consultate il mio prossimo Album sulla FAP: "Ferrovia Alto Pistoiese - Album di ricordi di una piccola ferrovia di montagna". Maurizio Panconesi
grazie della precisazione e della segnalazione!
EliminaGrazie ingegnere
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