Quella di Ca' di Landino è proprio una di queste storie dimenticate...
Questa localita' - attualmente non più di una dozzina di case abitate - si trova sull'appennino bolognese, a metà strada tra Castiglione de' Pepoli e Baragazza.
E' una paese che è stato costruito negli anni '20 del XX° secolo, dalla Ferrovia per ospitare gli operai che lavoravano alla costruzione della Grande Galleria dell'Appennino - lunga oltre 18 km - sulla Direttissima Firenze/Bologna, e che attraversa l'appennino Tosco-Emiliano rappresentando una delle più ardite opere di ingegneria dello scorso secolo.
La particolarità di questo posto è la stazione, che era intermedia tra quella di Vernio e quella di San Benedetto Val di Sambro ed il cui accesso avveniva dall'interno della galleria parallela a due binari, lunga circa 450 metri, destinata ai convogli lenti.
Da lì si risaliva uno dei pozzi scavati ai tempi della costruzione della galleria, tramite una scala composta di 1.863 scalini, - niente ascensore - oltretutto inclinata di 50 gradi, che portava appunto poco sotto all'abitato di Ca' di Landino.
Per quanto incredibile possa sembrare, la stazione, detta "Precedenze" ha funzionato anche per i passeggeri sino agli anni 60, quando fu definitivamente soppressa.
Ha avuto un ruolo importante durante l'attentato al rapido 904, il 23 dicembre del 1984, quando alcuni feriti furono portati in superficie tramite questa stazione intermedia.
Attualmente molte delle case costruite a quei tempi versa in condizione di grave abbandono, e la stazione di superficie è richiusa dentro un recinto - proprietà delle ferrovie e off-limits per i privati - ugualmente cadente.
Non è possibile accedere alla scala che porta alla stazione nella galleria, anche se è in atto un'iniziativa popolare per chiederne la riapertura, ovviamente al fine di non perdere la memoria di una cosa così particolare.
Mappa
prima di scrivere articoli,si assicuri di conoscere meglio i posti che descrive.....si chiama Castiglione dei Pepoli
RispondiEliminanon castiglion........
... domandina... perché lei non si è firmato?
Eliminaperdonaci... a Prato si dice così, ma correggiamo subito. Grazie della segnalazione!
RispondiEliminahem hem ... voce di popolo voce di re , ragione ha il lettore nel "razzarvi" ma pure a Bologna lo chiamiamo Castiglion , ;-) pura comodità fonetica non ce ne voglia il Castiglione scrittore , ricordo un caso simile in provincia di Bologna località Castagnolo minore , ma da tutti conosciuto come Castagnolino , siete grandi, fantastico blog
EliminaNon esiste alcuna "stazione di superficie": quella che si vede all'interno della recinzione è la Sottostazione Elettrica (SSE) di Cà di Landino, il cui unico scopo è quello di fornire l'alimentazione elettrica alla ferrovia nella galleria sottostante. L'elettricità viene convogliata fino alla ex stazione di Precedenze tramite cavi posati all'interno di uno dei due pozzi di accesso alla galleria, utilizzato unicamente per questo scopo.
RispondiEliminaCaro anonimo, ti ringraziamo infinitamente del link, che noi abbiamo visionato e che abbiamo trovato di grandissimo interesse. Consigliamo chiunque legga questo nostro modesto post a visionarlo per trovare maggiori dettagli, e foto molto documentative. E' vero, non c'era una vera stazione - "fantasma" perchè era sottoterra - ma per la gente del posto la stazione non era "Precedenze" nel sottosuolo, ma "Ca' di Landino" in superficie.Se avevano bisogno di andare a Prato o a Bologna scendevano i 1.843 scalini, come noi si farebbe una rampa di scale!
RispondiEliminaRampa di scale che dovrebbe trovarsi nel pozzo, la cui entrata è contenuta all'interno del fabbricato che si vede in secondo piano in questa foto (quello che viene definito "stazione di superficie") - http://www.trenomania.org/fotogallery/displayimage.php?album=147&pos=262 - L'altro edificio è la già citata Sottostazione elettrica che contiene al suo interno l'ingresso dell'altro pozzo usato per convogliare i cavi.
RispondiEliminaEcco, confermi quello che avevamo dedotto anche noi, dai racconti delle persone del posto e da quello che ci eravamo un po' immaginati. Grazie per il tuo utilissimo contributo!
RispondiEliminavedendo queste foto mi manca ca di landino perche ci sono nato,,,, e pensare che i 1863 scalini li ho fatti anche io e mio zio che lavorava in galleria li faceva tutti i giorni,
RispondiEliminache spettacolo, magari riaprisse! ci andrei tutti i giorni! (ne sono capace, già lo faccio con altre "chicche" tipo 'Bologna Fiere'
RispondiElimina27 gradi è l'inclinazione dei pozzi inclinati di ca' di landino, non 50.
RispondiEliminati ringraziamo della tua precisazione. che 27 gradi ci sembrano già abbastanza, direi...
EliminaSono accessibili i gradini per poter scendere a precedenze?
RispondiEliminano, purtroppo no. Se lo fossero stati li avremmo descritti uno ad uno!! :)
RispondiEliminaHo oramai 70 anni ma da bambino ospite della colonia di Castiglione dei popoli andavamo spesso a fare passeggiate nel paese abbandonato di ca di Landino e ricordo che l imbocco della galleria era protetto da una grata aperta e noi bambini ci incontravamo per pochi metri per le scale respinti dalla paura del buio e dall enorme vento gelido che risaliva dalla galleria, ed eravamo in estate... altri tempi.
RispondiEliminaSalamoni Gabriele
li ho fatti tutti i gradini per andare in colonia nel 1948
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